La biblioteca di Giovanni Vailati

Una mostra per il Centenario

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Home Il pensiero di Vailati Il Pragmatismo

Il Pragmatismo

“… L’unico senso nel quale il “pragmatismo” possa considerarsi avere un carattere “utilitario”, è in quanto esso conduce a scartare un certo numero di questioni “inutili”: inutili, però, non per altra ragione che perché esse non sono che delle questioni apparenti, o, più precisamente, non sono delle questioni affatto. Quando, per esempio, ci troviamo in presenza di due asserzioni, e non siamo in grado di assegnare quali siano le esperienze particolari che dovrebbero verificarsi perché una di esse risulti vera e l’altra no, il domandarsi quale di esse sia vera non è propriamente proporsi una questione: le due asserzioni debbono in tal caso, secondo il Peirce, essere considerate semplicemente come due modi diversi di dire una stessa cosa. Tutto ciò non ha impedito ad alcuni interpreti della dottrina pragmatistica di identificarla con quella attribuita a Protagora, espressa nel noto aforisma “L’uomo è la misura di tutte le cose”; colla dottrina, cioè, secondo la quale non vi sarebbe altro criterio della verità di un’affermazione se non la pura sensazione, intuizione, o convinzione personale di chi afferma. Un tale equivoco è tanto più curioso in quanto il principale documento su cui si fonda la nostra conoscenza delle idee di Protagora (cioè il Teeteto di Platone) ci presenta appunto Socrate intento a difendere, contro Protagora, la tesi propugnata dal Peirce sotto il nome di “pragmatismo”…”.

(G. Vailati, “Le origini e l’idea fondamentale del Pragmatismo”, in Scritti di G. Vailati, 1911, p. 921)

 

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